A molte persone, l’idea di sterilizzare il proprio gatto non piace, infatti alcune la vedono come la mancanza di rispetto verso il proprio animale. Per certi aspetti, sicuramente queste opinioni sono più che comprensibili: se i gatti sono stati “creati” così è bene che così rimangano, integri nella loro anatomia e nel loro comportamento. Oggi molti gatti vivono in appartamento senza poter uscire e quindi avere contatti con altri simili ed i loro padroni molto spesso sono fuori tutto il giorno per lavoro. Queste, nel bene o nel male, sono le nostre e le loro condizioni di vita e, indubbiamente, nonostante l’amore che abbiamo per loro, molto difficilmente si possono cambiare. Tutto ciò si traduce nell'impossibilità di rispettare le loro esigenze biologiche dettate dai loro istinti sessuali che si esplicherebbero in numerosi accoppiamenti per il maschio e di due parti per la femmina durante l’arco di un anno: tutto ciò può essere, per chi non è allevatore, praticamente impossibile. Anche se comunemente si fa uso dei termini castrato/a e sterilizzato/a facendo riferimento a differenti tecniche o ad altre diverse caratteristiche, le due definizioni possono essere usare indifferentemente e applicati a quei gatti a cui è stato impedito in modo temporaneo o definitivo, in modo farmacologico o chirurgico, di procreare. Per chiarire meglio le motivazioni e quello che comporta la sterilizzazione di un gatto è bene separare le argomentazioni del gatto maschio da quelle della femmina.

 

 

Perché sterilizzare il nostro maschio

 

La principale conseguenza alla sterilizzazione del gatto maschio è il cambiamento dei suoi istinti sessuali, quindi solo di parte del suo comportamento. Per comprendere bene il concetto di cambiamento di istinti, assolutamente non si devono fare riferimenti alla psicologia umana. Un gatto, con la sterilizzazione, non viene privato dei suoi istinti sessuali, verso i quali potrà al più sentirsi deficitario. Infatti, il termine giusto non è privazione, ma annullamento: la sua sfera sessuale verrà completamente cancellata, non facendolo però sentire diverso da come era (continuerà ad avere i suoi istinti territoriali e di cacciatore). Questo concetto è molto difficile da comprendere per noi umani, specialmente se lo paragoniamo alla nostra psicologia e cultura, infatti proprio per questo c’è molta reticenza, da parte di molto proprietari di fronte al discorso della sterilizzazione. Ma è molto importante sapere che per il micio l'atto sessuale si riduce ad una funzione fisiologica da espletare assolutamente per assecondare lo sconvolgimento ormonale che la primavera porta, con il caldo e i nuovi profumi di erbetta fresca… Inoltre la sterilizzazione presenta molti aspetti positivi: i soggetti che vivono all'esterno diventano più socievoli e più casalinghi, hanno meno tendenza ad intraprendere zuffe con altri gatti, non vengono distratti dalla ricerca della femmina in calore e dalle contese con altri maschi e quindi fanno un po’ più di attenzione quando attraversano le strade o incontrano cani. Infine, ma non ultimo per importanza, limitando i rapporti sessuali e le zuffe tra gatti, si fa un’ottima prevenzione verso malattie come la FeLV e la FIV che sono trasmesse attraverso scambi di sangue o liquidi organici. Il trattamento farmacologico prevede la somministrazione di farmaci progestinici che annullano l’azione degli ormoni maschili che regolano gli istinti sessuali. L’effetto dura circa 6 – 8 mesi. Trovano applicazione, essendo ad azione reversibile, solo per valutare gli effetti della sterilizzazione chirurgica sui gatti dei padroni più apprensivi. Questi trattamenti non devono essere mai usati per più di due somministrazioni per evitare alcuni effetti collaterali. Il trattamento chirurgico prevede l’asportazione dei testicoli, con un intervento molto più semplice di quello della gatta. L’effetto di annullamento degli stimoli sessuali si nota dopo circa un mese. Questa procedura naturalmente è irreversibile e non comporta nessun effetto collaterale. Per avere maggiori informazioni in merito, il proprio Veterinario di fiducia è sicuramente la persona migliore.

 

 

Perché sterilizzare la nostra femmina

 

Affrontiamo con serenità e cognizione questo evento tanto importante. Se l'idea di sterilizzare la vostra gatta può sembrarvi egoista dovete tenere in considerazione alcuni aspetti. Se ad una gatta che va in estro non è permesso di accoppiarsi, oltre a renderci la vita quasi impossibile, facciamo una "cattiveria" arrecandogli, sicuramente in modo involontario, grandi sofferenze, spesso sottovalutate. Conoscendo queste cose, si può dedurre che solo ai soggetti di razza destinati alla riproduzione è possibile evitare la sterilizzazione, ma gli altri soggetti difficilmente potranno fare una vita sessuale secondo natura senza costrizioni o sofferenze. Per tranquillizzare molte persone è bene dire che la sterilizzazione non priva la gatta dei suoi istinti sessuali ma glieli annulla, quindi non ne sentirà la mancanza. La sterilizzazione presenta molti aspetti positivi: aumenta la socievolezza, diminuisce la tendenza ad allontanarsi da casa diminuendo cosi le possibilità di zuffe con altri gatti e l’attraversamento di strade pericolose, ma, soprattutto, l’incidenza del tumore mammario diminuisce considerevolmente. Infine, ma non ultimo per importanza, limitando i rapporti sessuali e le zuffe tra gatti si fa un’ottima prevenzione verso malattie come la FeLV e la FIV che vengono trasmesse attraverso scambi di sangue o liquidi organici. Concludendo si può dire che dal punto di vista statistico, la sterilizzazione permette un’aspettativa di vita per il nostro gatto quasi doppia.



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